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Corriere della Sera 13 agosto 2002

«I top-gun Usa in Afghanistan usano droghe»

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PERFORMANCE MAINTENANCE During Continuous Flight Operations A GUIDE FOR FLIGHT SURGEONS - NAVMED P-6410 - 1 JAN 2000 -- Intermittently since Vietnam up through Desert Storm the Air Force has used both amphetamines and sedatives in selected aircraft for specific missions. USAF pilots during Desert Storm stated that 5 mgs of dextro-amphetamine (Dexedrine) helped maintain alertness without causing other changes in mood or perception.

WASHINGTON - I piloti dei caccia americani, in particolare quelli impegnati in Afghanistan, - secondo quanto scrive il quotidiano Usa «The Christian Science Monitor» - fanno uso di droghe che potenziano le loro capacità di resistenza nelle missioni lunghe e amplificano la loro capacità di concentrazione, ma li rendono anche preda di attacchi paranoici. I top gun, secondo il giornale americano non solo fanno uso di dexedrina, ma sono invitati a farlo dai loro superiori. «Non è obbligatorio - scrive il giornale - ma rifiutarsi significa compromettere la propria carriera militare».

DOPO LE MISSIONI, SEDATIVI - Una volta rientrati nelle basi, dopo missioni che a volte possono durare anche nove ore, i piloti fanno uso di tranquillanti e sedativi, per annullare gli effetti della Dexedrina che impedirebbe loro di prendere sonno, indispensabile prima di fare nuovi decolli. Questa abitudine è ormai entrata anche nel gergo dei militari Usa, che chiamano «go pills» gli eccitanti e «no-go pills» i calmanti che prendono al rientro.

PREOCCUPAZIONE IN INGHILTERRA E IN CANADA - Mentre negli Stati Uniti il «doping» dei top gun è passato quasi sotto silenzio, anche perché fonti militari assicurano che sotto il dosaggio di 5-10 microgrammi di dextedrina non esistono effetti collaterali, secondo il Christian Science Monitor la notizia ha creato scalpore in Inghilterra e soprattutto in Canada,per la sua possibile relazione con gli incidenti di «fuoco amico». Oltre ai numerosissimi casi di civili afghani centrati dalle bombe dei caccia Usa , ci sono infatti stati anche quattro soldati canadesi uccisi per errore da un F-16 americano, che li aveva scambiati per nemici e aveva erroneamento valutato di essere sotto attacco.

GLI STRANI CASI DI UXORICIDI E SUICIDI A FORT BRAGG - «E' abbastanza ovvio - spiega al Christian Science Monitor l'esperto militare John Pike - che siano in molti a mettere in relazione l'uso di questi stupefacenti, che scatenano aggressività,con i casi di uxoricidio avvenuti proprio per opera di reduci dall'Afghanistan nella base militare di Fort Bragg».

I PRECEDENTI - Non c'è nulla di nuovo nell'uso di sostanze stupefacenti prima della battaglia. Senza risalire troppo nella storia e rimanendo nell'ambito di quella moderna, si ricordano i casi dei fanti italiani ai quali si faceva bere cognac a fiumi prima di farli uscire dalle trincee. E' del resto stata la Bayer, a fine dell'800, a mettere a punto l'«eroina», così chiamata proprio per la capacità di accrescere lo sprezzo del pericolo nei soldati tedeschi. Corea, Vietnam e, da ultimo, Guerra del Golfo, non hanno fatto eccezione nell'uso pilotato della droga tra le truppe. L'Afghanistan sembra essere soltanto l'ultimo capitolo della stessa storia, effetti collaterali compresi, siano essi quelli mentali dei piloti, o quelli delle loro bombe.


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